Spettacoli /

GUARDA COME NEVICA

1. Cuore di Cane

Crediti

di Michail Bulgakov

con Licia Lanera e Qzerty

con il sostegno del MiBAC e Regione Puglia e dell'Assessorato all'Industria Turistica e Culturale, Gestione e Valorizzazione dei Beni Culturali

luci

Vincent Loguemare

sound design

Tommaso Qzerty Danisi

costumi

Sara Cantarone

maschera

Sarah Vecchietti

assistente alla regia

Annalisa Calice

tenici di palco

Cristian Allegrini e Francesco Curci

adattamento e regia

Licia Lanera

produzione

Compagnia Licia Lanera

coproduzione

TPE - Teatro Piemonte Europa

Ho sempre utilizzato ilteatro come una sonda che entra nell'umano per svelarne le paure piu grandi e gli istinti piu feroci, in questo la letteratura russa è mia alleata. Ad un certo punto mi si è ghiacciato ilcuore e ho iniziato a ricercare qualcosa che lo sciogliesse.

Estato necessario analizzare ilcorpo umano, sviscerare ogni sua parte interna eesterna. Epoi cadere negli abissi del battito cardiaco, affondare nelle viscere degli umani. Piedi per terra, lacrime in faccia, gengive scoperte, unghie e denti, mani desiderose di afferrare, uteri vuoti e uteri pieni, cuori, intestini e polmoni, pelle e peli. Tutto questo umano, cosi tremendamente umano, è nudo.

Ho iniziato a lavorare sul tema della Russia e della rivoluzione in occasione della partecipazione a “Tutto esaurito!” di Rai Radio 3 dove ho scelto Bulgakov, autore del mio cuore. Cuore di Cane è un libricino che mi ha lasciato 'amaro in bocca, che mi ha lasciato la visione di una società malata e sconfitta, in fondo profondamente attuale. Raccontare i vizi, i difetti e le sclerosi della società attraverso l'iperbole e il fantastico, è la cosa che amo di piu. Del resto il mio teatro ha sempre avuto questa cifra stilistica, Mangiami I'anima e poi sputala e Furie de sanghe, ma soprattutto Lo splendore dei supplizi in cui ho rappresentato la disperazione e le brutture umane attraverso I'esasperazione irreale.

In Cuore di Cane è presente l'ossessione per la bellezza e la giovinezza, tema a me molto caro che ho ampiamente affrontato in The Black’s Tales Tour. Il mio interesse sta nell'analizzare le conseguenze di questo fenomeno che riproduce una societa narcisista e sola, sempre giovane, cosi giovane da legare la nostra coscienza a una chat di Facebook o a un paio di scarpe; allontanandoci sempre piu dalla possibilita di assumere responsabilita reali.

Ma soprattutto, lavorare su questo testo per me vuol dire ritornare a quella questione politica associata al grottesco che ha caratterizzato una lunga parte del mio percorso artistico.

Essendo nato in radio, il lavoro su Cuore di Cane è caratterizzato da una struttura musicale decisa, affidata al compositore di musica elettronica Tommaso Qzerty Danisi con cui ho realizzato ilprecedente The Black’s Tales Tour. Insieme cisiamo incentrati su una molteplicita di suoni e di voci per far catapultare lo spettatore nellatmosfera moscovita e per restituire una forza pirotecnica alla scrittura. Gli effetti sonori riprendono la bufera, le lamiere che sbattono, matite che scrivono su pagine di diari, trivelle e seghe che aprono scatole craniche, tacchi di scarpe che corrono e voci, voci, voci.

Tutte levoci sono affidate ame che continuo ilmio percorso impervio, iniziato nel 2015 con Orgia, negli abissi delle mie corde vocali; sperimentandone ogni possibilita, diventando prima cane, poi uomo, poi donna...

Ne verra fuori un racconto per donna anziana. Anziana perché questa volta ilmio viso sara coperto da una maschera, che porta chi mi guarda in un altro tempo e un altro spazio. Solo scardinando ogni rapporto con realismo, credo, si possa arrivare all'essenza del teatro, al nocciolo della questione.

In un'atmosfera di bufera di neve (con tanto di macchina spara neve a seguito), e poi in un salottino buono di inizio ‘900, io e Qzerty saremo ben vestiti e imprigionati dalle luci chiaroscure di Vincent Longuemare, con cui collaboro ormai da dieci anni, il quale ricreerà un‘ambientazione che renderà ancora più corpose le parole. Infine 'adattamento. La forma è quella della narrazione, ma ho riscritto dialoghi, inventato monologhi, per rendere dinamico il racconto, ma soprattutto per operare una scelta definita sul tema che mi sta più a cuore tra i tanti presenti in questo testo: quello della contraddizione all'interno del credo politico e soprattutto la fine della coscienza e dell'ideologia politica. La lingua è poliedrica e spesso ho scelto dei dialetti per alcuni personaggi, ancora una volta per renderli quanto più miseramente vivi e vicini a noi.

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