“Verso la neve” è un format ideato dalla Compagnia Licia Lanera per consentire al pubblico un viaggio letterario nel vasto universo russo. Questo percorso è iniziato nel 2019 con incontri in cui la poetica dell’autore viene raccontata con la lettura dei testi tratti dalle sue opere. La Compagnia ha voluto condividere con il pubblico il ricco lavoro di ricerca e di studio compiuto nei diversi “cantieri” teatrali. Sul palcoscenico il format si sostanzia in una lezione spettacolo dove è possibile, in modo ancor più autentico, un’interazione fra spettatore, attore e testo.
L’intento del format è quello di offrire allo spettatore una visione più ampia dello spettacolo e quindi stimolarlo alla costruzione di un proprio senso critico. Contestualmente si sono create le condizioni affinché diventasse un’occasione perfettamente in linea con i principi di audience development. La Compagnia ha voluto condividere con il pubblico le tappe di questo percorso emotivo e culturale – che ha portato alla costruzione delle Trilogia “Guarda come nevica”, giunta a suo compimento nell’agosto del 2020 – racchiudendole nel progetto “Verso la neve”. Il progetto “Verso la neve” corre parallelo alla nascita dei tre spettacoli della Trilogia; è uno spazio di approfondimento e di sperimentazione.
I tre testi delle pièce affondano le loro radici in tre generi letterari differenti: l’adattamento teatrale di un romanzo di Michail Bulgakov, un testo puramente teatrale di Anton Cechov e una drammaturgia originale a firma di Licia Lanera. Percorso emotivo e culturale caratterizzato dallo studio di altri autori come Emmanuel Carrère, Daniil Charms, Paolo Nori, Lev Tolstoj, indispensabile per analizzare e mettere in scena le dinamiche testuali degli spettacoli.
Compagnia Licia Lanera prosegue con il format delle lezioni aperte e conclude con gli allievi del secondo anno la lettura dei capitoli del romanzo verghiano. Il pubblico più affezionato è stato coinvolto di lezione in lezioni con improvvisazioni e azioni sceniche da preparare. Le lezioni aperte durano un’ora e sono scandite dalle parentesi didattiche di Licia Lanera e Danilo Giuva. Questo ciclo di iniziative è sostenuto dal Comune di Bari all’interno dell’avviso pubblico per le attività culturali e di spettacolo 2021.
Dopo il percorso dedicato alla Trilogia Guarda come nevica e al format lezione spettacolo di “Verso la neve”, Compagnia Licia Lanera decide di approfondire gli autori italiani continuando a sperimentare lo studio e la messa in scena di nuovi format, coinvolgendo questa volta – in prima persona – alcuni partecipanti al laboratorio di teatro Agli Antipodi, attivo dal 2012. Le lezioni aperte sono state strutturate da un lato per consentire di recuperare dimestichezza con la pratica teatrale e dall’altro per svelare al pubblico il delicato momento di costruzione di uno spettacolo che sono le prove. Momenti di performance si alternano a parentesi didattiche animate da Licia Lanera e Danilo Giuva. In scena, gli allievi attori del secondo e del terzo anno del laboratorio Agli Antipodi saranno diretti e indirizzati dal vivo da Lanera e Giuva. In tal modo si rivela il meccanismo teatrale, rendendo pubbliche le direzioni, le correzioni e gli interrogativi che un regista pone ad un allievo attore e il momento delle prove diventano delle restituzioni dal forte carattere performativo, ognuna diversa dall’altra perché vige l’improvvisazione. Con questo nuovo progetto, la Compagnia vuole attraversare il format lezione spettacolo passando da una dimensione partecipativa ma pur sempre binaria, pubblico – attore, ad una dimensione triangolare dove i protagonisti sono il regista, l’allievo attore e il pubblico. Lanera descrive il nuovo format della Compagnia Licia Lanera: “Le lezioni aperte targate La parola in scena nascono da un’esigenza ben precisa: sono due anni che non riusciamo a fare un benedetto saggio. D’altra parte non volevamo che il lavoro fatto assieme ai nostri allievi, seppur a singhiozzi, andasse perduto per la seconda volta. Allora abbiamo deciso di fare delle lezioni aperte, per stare assieme, per ricomporre il rito. Chiacchiereremo, improvviseremo, leggeremo, ci riscalderemo, parleremo di autori italiani, di teatro e della mancanza. Alcuni spettatori affezionati sono stati coinvolti nel gioco dell’improvvisazioni e accompagnati sul palcoscenico”. Giuva aggiunge: “in tutto si tratta di otto allievi che nel corso di questo anno infernale e maledetto hanno deciso di aggrapparsi al teatro e non abbandonarlo mai e ci hanno costretto a fare lo stesso. Oggi possiamo ritrovarci e assistere al gioco del teatro, dove l’arte riesce a dar voce alle insicurezze e alle paure prodotte in questo tempo sospeso; incontri del genere restituiscono l’entusiasmo di tornare a essere comunità”.