traduzione di Paolo Bellomo con la complicità di Luca Bondioli
regia e spazio Licia Lanera
produzione
Compagnia Licia Lanera
in coproduzione con
POLIS Teatro Festival
in collaborazione con
Angelo Mai
si ringrazia
E Production
aiuto regia
Nina Martorana
luci
Vincent Loguemare
sound design
Francesco Curci
costumi
Angela Tomasicchio
organizzazione
Silvia Milani
foto di scena
Clarissa Lapolla
progetto grafico
Silvia Rossini
Una bambina di undici anni che un tribunale francese ha riconosciuto consenziente allo stupro che ha subito da parte di un amico del fratello maggiore, decide, diventata donna, di farsi giustizia da sola. La storia è continuamente divisa tra passato e presente: il primo ambientato in un luna park, il secondo a casa della donna. In entrambi i luoghi si consuma una violenza, ma i ruoli suono invertiti. Con la Carabina è un testo lucido e imparziale, che fugge dall'idea di dividere categoricamente il mondo in buoni e cattivi, ma analizza i meccanismi culturali e antropologici che fanno scaturire alcuni comportamenti violenti. Questa analisi, insieme ad una scrittura viva e affascinante, sono gli elementi che mi hanno portato prima ad abitarlo, poi a patirlo e infine a metterlo in scena. Ne è venuto fuori uno spettacolo-incubo, un non-luogo, in cui ci sono due attori/servi di scena che si fanno ora adolescenti, ora adulti ed evocano attraverso la parola e pochi elementi scenici, la dinamica di una storia atroce.
Lo spettacolo è claustrofobico e violento, si muove scandito dalle luci di un set fotografico, che muta continuamente, per mano degli attori stessi. Pensato per luoghi piccoli in cui la distanza del pubblico dallo spazio scenico è minima, la prospettiva dello spettatore quindi è vicina e continuamente disturbata da queste piantane luci, che lo mettono nello scomodo e allo stesso tempo pruriginoso luogo di colui che spia il privato più privato. Davanti ad esso si intervalla il gioco all'orrore, la giovinezza alla morte; è un'orrenda stanza dei giochi, uno Squid Game in cui chi ha pagato il biglietto può guardare da vicino uno stupro o una morte. Non ci sono vincitori in questa ruota infernale, ma solo lo specchio di una società che ha fallito clamorosamente. Tra conigli, giocattoli e canzoni di Billie Eilish, sfila una storia come tante, una storia miserabile per cui è impossibile non provare pena e profondo dolore.
Per raggiungere quel grado di immersione e compromissione, l'attore e l'attrice non hanno avuto scampo, hanno vissuto insieme, hanno condiviso il testo e lo hanno incorporato, hanno fatto esperienza della mostruosità, per questo il loro è un gesto attoriale incandescente, nè morboso, nè pornografico.
La recita Con la Carabina, un testo di Pauline Peyrade nell'allestimento e regia di Licia Lanera, si svolge in uno spazio un po' claustrofobico, spoglio e scomodo, per pochi spettatori. Sicché il fraseggio della Peyrade accompagna un gergo giovanile del tutto credibile che la regia di Licia Lanera immerge in un'atmosfera di cupa attesa, di una violenza inflitta, subita, vendicata.
La recita Con la Carabina, un testo di Pauline Peyrade nell'allestimento e regia di Licia Lanera, si svolge in uno spazio un po' claustrofobico, spoglio e scomodo, per pochi spettatori. Sicché il fraseggio della Peyrade accompagna un gergo giovanile del tutto credibile che la regia di Licia Lanera immerge in un'atmosfera di cupa attesa, di una violenza inflitta, subita, vendicata.